fori imperiali


Nel I secolo a.C., Giulio Cesare (morto nel 44 a.C.) decise di costruire un nuovo foro a nord di quello vecchio.
Quattro imperatori seguirono il suo esempio: prima Augusto (27 a.C.-14 d.C.), poi Vespasiano (69-79), Nerva (96-98) e Traiano (98-117) costruirono ciascuno un foro su un lato o sull’altro dell’attuale via dei Fori Imperiali, cercando di superarsi l’un l’altro in magnificenza, innalzando colonnati, biblioteche e basiliche – ognuna più sontuosa di quella dei loro predecessori, e tutte in una profusione di marmo. In meno di un secolo nacque una nuova città , la cui ricchezza rifletteva l’età d’oro della Roma imperiale.
Traiano realizzò il più imponente dei fori e quello oggi meglio conservato: il Foro Traiano. I lavori per la realizzazione del sito prescelto comportarono il livellamento di una pianura e il taglio di uno sperone del Quirinale, con costi enormi. Ma Traiano non aveva bisogno di fare i conti: il bottino delle sue vittoriose campagne in Dacia (l’attuale Romania) finanziò l’intero complesso. Il suo mercato, composto da 150 botteghe, dominava il foro: il complesso aveva una forma concava e occupava terrazze scavate nella collina